ROSSO

AA.VV.

A cura di Roberto Mutti

In collaborazione con

photoSHOWall e Fondazione 3M

La mostra fotografica “Rosso” presenta venti progetti fotografici firmati da Silvia Amodio, Maria Cristina Anelli, Elena Barsottelli, Marco Bechini, Sergio Caminata, Roberto Cifarelli, Claudio Comito, Jeff Dunas, Maurizio Galimberti, Giancarlo Maiocchi/Occhiomagico, Giancarla Pancera, Graziano Perotti, Benedetta Pitscheider, Lucrezia Roda, Chiara Samugheo, Angelo Tondini.

Attraente, sensuale, immediato, stimolante, il rosso è una presenza costante nella fotografia la quale, nata per ragioni puramente tecniche con il bianconero, è approdata al colore quando ha potuto superare questo limite tecnico dapprima dipingendo sugli originali, dai dagherrotipi alle stampe, poi sperimentando diverse tecniche innovative. A ribadire l’interesse per queste ultime, Gabriel Lippman, che nel 1891 rese pubblica la sua invenzione mostrando la fotografia di un vaso di rose fra cui ne spiccava una di un bel rosso intenso, fu premiato nel 1908 con il Premio Nobel per la fisica. Da allora, e soprattutto quando dalle sperimentazioni si è approdati alla produzione industriale di massa, la fotografia ha subito spostato l’attenzione sulle tante sfumature cromatiche – dal carminio al cremisi, dal porpora allo scarlatto, dal vermiglio al rubino – del colore che ha la caratteristica di suscitare attenzione e perfino di far aumentare, sia pure in modo impercettibile, il battito cardiaco di chi lo osserva.  Questa la ragione per cui questa mostra si chiama semplicemente “Rosso” perché la parola stessa non ha bisogno di ulteriori aggettivazioni tanto è carica di riferimenti. Si è deciso di realizzare una collettiva con le opere di autori – molti dei quali presenti nell’archivio fotografico della Fondazione 3 M e comunque ad essa legati – che nel ritratto e nello still life, nel reportage e nella ricerca hanno fatto emergere con garbo e intelligenza la forza espressiva di questo colore. Lo si trova nel volteggiare vorticoso di una danza e nel garbato penneggio di un copricapo, nel disinvolto atteggiarsi di un’attrice e nello schiocco con cui una vela reagisce al vento, nell’improvviso apparire di un volto che emerge dal finestrino di un vagone del metro e nell’ombra elegante di una mano, nello svettare di un fiore e nell’intrecciarsi di segni geometrici, nell’espressione attonita di un pesce che emerge dal buio e nello still life di un frutto della terra, nei ritratti più o meno ambientati, nei nudi ora delicati ora accesi di passione, nel particolar di un fiocco che ingentilisce una treccia.