Ion Koman – Red Flow è il titolo della nuova mostra che inaugura il 20 giugno da AB – Il lusso della semplicità (Viale Belisario, 3 Milano) che racchiude una selezione di diversi progetti dell’artista Ion Koman (1954), nato a Garaghish, un paesino della Moldavia Sovietica, vicino al confine rumeno.
La pittura di Koman è simbolica, magnetica e cattura subito lo sguardo: è la materializzazione di un’energia che non lascia indifferenti e che si snoda lungo un sottile filo rosso.
L’arte di Ion Koman conserva qualcosa di “fisico” nell’espressione artistica racchiudendo elementi di sensibilità e razionalità, di forma e contenuto.
Le opere principali della mostra sono ispirate all’immagine della Cavalleria Rossa di Kazimir Malevich e ai valori di giustizia delle organizzazioni clandestine. La catena delle silhouette ripetute all’infinito dei cavalieri rossi di Malevich sembra alternarsi in modo ritmico con le figurine di un videogioco di guerra, mentre le idee rivoluzionarie dell’Avanguardia si evolvono in maniera paradossale da immagini su manifesti d’autore a sagome che si muovono in un rapporto dinamico tra materia e spirito.
Nei progetti esposti al ristorante in zona CityLife dello chef Alessandro Borghese si riconoscono alcune tematiche fondanti della poetica del Novecento, in particolare la linea del cubismo orfico, con una carica spirituale maggiore tra le avanguardie storiche, ma anche qualche eco dell’espressionismo di Chagall e alcune tracce, più sfumate, dell’astrazione di Kandinsky.
Ion Koman – Red Flow is the title of the new exhibition which unfolds on 20th June at AB – Il Lusso della Semplicità (Viale Belisario, 3 Milano) which includes a selection of different projects by the artist Ion Koman (1954), born in Garaghish, a small village in Soviet Moldova, near the Romanian border.
Koman’s painting is symbolic, magnetic and immediately catches the eye: it is the materialization of an energy that leaves no one indifferent and winds along a thin red thread.
Ion Koman’s art preserves something “physical” concerning artistic expression, enclosing elements of sensitivity and rationality, of form and content.
The main works of the exhibition are inspired by the image of Kazimir Malevich’s Red Cavalry and the values of justice of clandestine organizations. The infinitely repeating chain of silhouettes of Malevich’s red knights seems to alternate rhythmically with the figures of a war video game, while the revolutionary ideas of the Avant-garde evolve in a paradoxical way from images on posters to silhouettes that move in a dynamic relationship between matter and spirit.
In the projects exhibited at the restaurant of Chef Alessandro Borghese in the CityLife area, some fundamental themes of twentieth-century poetics can be identified, the line of Orphic Cubism, with a greater spiritual charge among the historical avant-gardes, but also some echoes of the expressionism of Chagall and some traces, more nuanced, of Kandinsky’s abstraction.